DIALOGO – Amina Pedrinolla
IL BOSCO NON FA PAURA
DIALOGO è lo spazio espositivo di Alfio Ghezzi Mart, nasce da una collaborazione con New Art Institute che seleziona artisti legati alla ricerca contemporanea.
È una parete che fisicamente divide il ristorante dal museo, ma idealmente crea un dialogo essenziale tra arte e cucina. Le opere degli artisti, in passato come ora, assicurano sempre, nel fruttuoso incontro tra la raffinata e riconoscibile cucina della Caffetteria del Mart e le forme espressive artistiche contemporanee, un dialogo serrato e sincero con il Territorio, con i suoi colori, i suoi chiaroscuri legati alle asprezze montane e boschive ma anche alle spesso inaspettate e luminose aperture vallive e lacustri. I grandi dipinti di Robert Bosisio prima e le opere in bianco e nero di Giulia dall’Olio poi, cedono il passo dal mese di Novembre 2021, alle opere pittoriche di recentissima realizzazione di Amina Pedrinolla.
Dice Amina: «Mi piace dipingere la città e le sue case, mi piace osservare i passi e le movenze delle figure femminili, rappresentandole. Da poco sono particolarmente attirata dalla verticalità degli alberi in un bosco. Negli attimi di creatività piena, le case accolgono le bambine, silenti figure femminili e il bosco, gli alberi, i tronchi, ingoiano tutto in un continuo rimando. Il bosco lo percorro con cautela, a piccoli tratti, perchè io sono abituata ad una dimensione antropica del luogo dove, del resto, sto bene. il bosco, però, mi attrae per quello che è il suono leggero e solenne del vento, delle foglie, di un silenzio tutto ronzii, vibrazioni, sospiri di legno. Cerco la verticalità degli alberi, la loro presenza, l’issarsi in alto e il protendersi verso la luce e le nuvole; forse cerco proprio loro, le nuvole, tra le chiome. In queste opere recenti il bosco, sulla carta pulita e bianca del foglio, mi risucchia. il bosco lo vivo, lo cerco, ne ho timore ma è già molto ciò che riesce a trasmettermi. Il silenzio, la vibranza dei colori, dei profumi e delle luci mi portano a tratteggiare sulla carta soprattutto l’assenza, il vuoto, un segno minimo che una foglia, un ramo, un ciuffo di verde mi danno. Cerco, prima percorrendolo con il cammino, poi a casa, osservando piegata il nitore del supporto, di catturare del bosco la dimensione più lieve, quella di un micromondo vivissimo che, a poco a poco, ingigantisce in verticale tramite i tronchi, nelle chiome, verso l’alto.»
Le tecniche artistiche
La tecnica pittorica, nella mia ricerca, gioca un ruolo determinante.I materiali, gli impasti cromatici, e materici assicurano un compito primario nella ricerca del soggetto e nella lettura di esso. Assolvo al compito di narrare – grazie alla dimensione del ricordo – le storie e i personaggi che mi interessano e che voglio approfondire. Ed è proprio il ricordo, il vissuto, il visto che chiama a raccolta quei materiali che, catalogati, raccolti, descrivono un vissuto ma anche parte di un impasto che si distende sulla tavola di legno. Ultimamente, però, la stratigrafia tanto ricercata lascia il passo a brandelli di segni, di macchie, di graffi che in ordine di cinque, di dieci, venti passaggi vanno a comporre sulla carta intonsa le figure ricercate nel paesaggio , nella memoria, nella vegetazione spontanea. Le tempere, l’acrilico, gli inchiostri, i gesti ottenuti con punte o con il retro del pennello, si depositano in un gioco di decalcamonie dalla carta povera a quella più raffinata del supporto definitivo.
Amina Pedrinolla (Riva del Garda, 1972), vive e lavora ad Ala di Trento.
Laureatasi in Architettura a Venezia e con una lunga esperienza lavorativa museale in Veneto e in Trentino, si rivolge prestissimo alla ricerca pittorica – ancora studentessa, durante gli anni del liceo Artistico a Verona, sostenuta e incoraggiata dal suo insegnante, il professor Federico Chiecchi – indagandone segni, colori, necessarie bidimensionalità.
Espone in Italia; numerose, dal 2000 ad oggi, le mostre personali, le collettive, i concorsi.